Le “Ipazie” sono opere del 2010-2013. Sono omaggio a Hypatia di Alessandria D’Egitto, vissuta alla fine del 300. Matematica, astronoma e filosofa, rappresentante della filosofia neo-platonica pagana, fu uccisa da una folla di cristiani in tumulto, accusata di stregoneria. Questo la rese una martire del paganesimo e soprattutto della libertà di pensiero. Dedicò la sua vita all’osservazione e all’insegnamento degli eventi celesti e del movimento della terra attorno al suo asse e al sole. Ebbe l’intuizione del movimento ellittico delle orbite celesti. Mazzocca&Pony sublima queste ellissi celesti in un nuovo corpo, o meglio, in uno scheletro di luce per far rivivere l’Ipazia che vive in ogni donna ed anche in ogni uomo dal libero pensiero.
Sono 9 le bianche figure-sculture, ognuna riempita di 126-130 sfere di plastica trasparente, contenenti vari messaggi:
la prima, l’Ipazia del viaggio interiore: contiene la riproduzione fotografica dell’opera che ha segnato la svolta interiore dell’artista. Immagine è ripetuta ossessivamene.
La seconda è l’Ipazia dei colori dello spirito: tutte le sfere contengono pigmenti colorati che si elettrizzano a contatto con la plastica, tanto da sembrare bolle di sapone.
La terza è l’Ipazia della purezza del cuore: le sfere sono riempite di piume bianche, simbolo di purezza e leggerezza.
La quarta è l’Ipazia dei quattro elementi: terra, fuoco, acqua, aria,
La quinta è l’Ipazia dell’arte: ogni sfera contiene un richiamo alle arti presenti attualmente: pittura, scultura, fotografia, cinematografia, teatro, musica, scrittura e poesia.
La sesta è l’Ipazia del gioco e pace: ognuna delle 130 sfere contiene 160 (ca) carrarmatini di sei colori che si usano per il gioco del Risiko in cui vince chi arriva più vicino a un obiettivo prestabilito. Da un gioco di “testa” e di fortuna, chiara metafora della vita, un limpido messaggio di pace: giochiamoci, divertiamoci, ma non facciamoci mai seriamente la guerra.
La settima è l’Ipazia dei Mondi, tanti “mondi” creati da vestiti usati, compattati molto stretti con filo di ferro e infine resinati per una conservazione nel tempo.
L’ottava è l’Ipazia del Tempo del sole. Ha uno “scheletro base” simile alle sorelle, solo più robusto per sostenere la precisissima “sfera Armillare”: il modello della sfera celeste. I vari anelli rappresentano la proiezione dell’equatore, dei meridiani, dei paralleli. Una scultura studiata per essere tenuta all’aperto, perché, grazie all’ombra del sole proiettata dalla sfera-terra, si può vedere l’ora corrente. Questa scultura non è solo un omaggio a Ipazia di Alessandria D’Egitto, ma a tutti coloro che si misurano con il desiderio di conoscenza e di appartenenza a questo mondo.
La nona e ultima è l’Ipazia della storia che si ripete. La donna vera morì bruciata e …sorte volle che parte dello studio dell’artista andasse a fuoco incidentalmente e… L’Ipazia con la sua morte rivive ancora!